Testo nserito il 20 novembre 2020
Riguardo la consuetudine di mettere in rima o di versificare i tarocchi ‘appropriandoli’ a personaggi della più diverse classi sociali, si veda al saggio I Tarocchi in Letteratura I
Testo estratto da:
Triomphi de Troilo Pomeran da Cittadela composti sopra li Terrocchi in Laude delle famose Gentil Donne di Vinegia, Stampata in Vinegia per Zuan’Antonio di Nicolini da Sabio. Nel MDXXXIIII. [1534], s.n.p.
MONDO
Veniva inanzi humilemente altera
Adorna e cinta di perpetua luce
ANDRIANA Cornera alma sincere
Creata, e scesa da l’eterna luce,
Portava 'l Mondo per fede ampia e vera,
Ch'ovunque aggiorna ’l Sol sua beltà luce,
E nel calcar de le verdi herbe tenere
Facea rider nel ciel Mercurio, e Venere.
Giustitia
Con quell'andar, che inanzi al sommo Giove
Giunone incede, e mostra alta eccellenza
La bella Barbariga i passi move
E abbella 'l mondo, e 'l ciel con sua presenza
Ne cui begli occhi Amor l'altiere prove
Mostra de l'infinita sua potenza,
E perch' ogn' opra giusta in costei sorge
Giustitia tien, ch'al ciel la mena, e scorge.
Angelo
Di quel color, che 'l ben de l'altra vita
Adornar volse l'alto ciel stellifero
Isabella Grimani era vestita,
Che da se sgombra ogni pensier pestifero,
L'Angel portava, che le presta aita
Contra l'insidioso, e fier Lucifero,
E tal’è sua beltade, e 'l volto divo
Che chi di lei non parla non è vivo.
Sole
Qual Tucia casta, che dal Re di fiumi
Portò l'acqua co‘l cribro sol per fede
De l'innocentia sua, e' n piu volumi
Lasció d'eterna gloria il nome herede,
Tal Laureta Tron, i cui costumi
Son nati ov'è quel Sol, che 'l tutto vede,
Per fede tien del bel viso giocondo
Il gran Pianeta, che da luce al mondo
Luna
Venia lodando gli alti, e sommi Dei
Che la fecer qua giu si d’ honor degna
Grazimana gentil' era costei,
Che vol la Casta Luna per insegna
Per dimostrar che veramente in lei
Sol pudicitia, et honestate regna,
Chi dirà adunque che dopo sua morte
Costei non vole ala superna corte.
Stella
Accorta, e saggia seguia sopra l’herba
E nel parlar mostrav' alta bontate
Isabetta Sanuta, la qual serba
Integro 'l nome suo con honestate
Ogni selvaggio cor si disacerba
Mirando di coste l’alme beltate,
Porta la Stella questo Giglio d'horto
Per esser di vertu sicuro porto.
Foco
Ridean le piaggie, i monti e ogni collina,
E la dolc’aura i fior movea sovente
A l'apparir di Bianca Contarina
Leggiadra altera, e piu che 'l Sol lucente
La cui somma beltade alta, e divina
Infiamma e rompe ogn'indurata mente
Il Foco adunque tien la bella Donna
Ch’è d'amor nido, e de vertu Colonne.
Diavolo
Facea stupir il ciel ogn’hor piu intento
A remirarla, e togliea ‘l corso a venti
Laura Bollani, ch'ogni aspro tormento
Scaccia da l'alme con suoi dolci accenti
Portava ‘l Diavol con molto ardimento
Nero, et arsiccio, e pur con gli occhi ardenti,
Questa mostrando che nostra salute
E fuggir vitio, e abbracciar virtute.
Morte
Non men rendeva 'l Ciel pien di stupore
Co i biondi crin de l’honorata testa
Paula Capello eterna gloria, e honore
Di quante fusser nella turba honesta
La crudel Morte senza alcun timore
Sopra le verdi fronde tenia questa
Per dinotar che sua beltà infinita
Gli amanti ancide, strugge, e torna in vita.
Traditore
Non molto da quest'altre era lontana
E contemplava il ben del santo regno
L'accorta Moceniga alma soprana
De bei costumi adorna, e d’alto ingegno,
Costei con vista alteramente humana
Il Traditor d'alta giustitia degno
Tenia sospeso, perch’i tradimenti.
Da se discaccia qual le nubi i venti.
Tempo
Come regina in triomphante Plaustro
Venia gioconda si a le principali
Maria Leone, divin tempio, e claustro
De virtu eccels’, e sopra naturali,
Haveva 'l Tempo, che da Borea a l'Austro
Guasta, e corrompe le cose mortali,
Perche come acqua, che passa e trascorre
La vita nostra cosi al morir corre.
Rota
Qual se dimostr’al ciel rident’, e bella
Vermiglia Ros’a l’apparir del giorno.
Tal Paula mora, ma piu vagha, e snella
Scopre’l bel viso d'ogni gratia adorno,
Sembra divina l'alta sua favella,
E gentilezz'ogn’hor le sta d’intorno,
La Rota tien, che mostr’al cieco mondo
Speranze incerte con volto giocondo,
Fortezza
Vestita a nero con poc' allegrezza,
Ma dolcemente con andar soave,
Paula Quirini fior de Gentilezza
L'altre seguiva molto astuta, e grave,
Era l'insegna sua credo fortezza
Se la sembianza decetto non m’have,
Come ne i varij motti di fortuna
Dolor non prende inver non gioia alcuna.
Amore
Splendea nel divin volto piu che ‘l Sole
E l'aria dolce asserenando gia
Orsina Foscholeta, ch’ogn’ hor vole
Seco le Gratie, e Amor in compagnia,
Costei de gigli, rose, e di Viole,
Le chiome accolte in oro ricopria,
E col vezzoso aspetto, riso, e sguardi
Temprava l'Amorosa face, e i dardi.
Carro Triomphale
Alza la stanca voce alza ‘l mio stile
Tanto ch'io canti l’alte lodi Amore
Di Maria Lauredan’ alma gentile
Unica in terra di belta, e valore,
La cui fama immortal dal Gange a Tyle
Lucid’ appar con singular splendore,
Il Carro Triumphal costei per segno
Tien di sua stirpe altera, e stato degno.
Temperanza
Tanta virtut’ havea nel sacro aspetto,
Che tutto ‘l prato le rideva interno
La bella Biancha Zena nel cui petto
Fiorischon pensier casti, e fan soggiorno,
La Temperanza con sommo diletto
Costei mostrava sopra ’l viso adorno,
Perche ne bei costumi ha tal virtute,
Che dar potrebb’ al mond’ ogni salute.
Papa
L' habito altero, e l’Angelico canto
L'opre sue rare, e la gentil figura,
De la famos' Albertha in ogni canto
Stupir fa ‘l mondo, i ciel, e la natura,
Sopra la bionda chioma ‘l Papa santo.
Costei portava con la mente pura,
Mostra ‘l bel segno la Donna pudica
Esser de l’alto Iddio perfett’ amica.
Imperatore
In fronte scritto havea saper profondo
Pura honestade, e somma cortesia,
Benedetta Pisani, che nel mondo
Insegna gir al ciel per dritta via.
L'Imperator con viso almo, e giocondo
Questa Donna gentil con seco havia
Per defender de Dio la santa fede
In contra de ciescun, ch’in lei non crede.
Papessa
Addolcivan cantando l’aria e ‘l cielo
Il bel stormo de Augei tra verdi frondi
Allhor che sciolse giu dal capo il velo
E sparse i raggi de i duo Sol giocondi
Marieta Zanni, che d'ardente zelo
Ama virtute, e sopra i capei biondi
Tien la Papessa per vessillo, e insegna
De gli alti suoi costumi, e stirpe degna.
Imperatrice
Con la belta che viene ambasciatrice
Del novo giorno rutilante Aurora
La saggia Paschalig’ alta, e felice,
Mostra la faccia nobile, e decora,
Sopra de i Capei d'or l’Imperatrice
Con atti adorni le facea dimora,
Millie Trophei per questo, et altri segni
Merta la bella Donna, e stati degni.
Bagattela
Fiorian l’herbette, e i rami in ogni parte
Ogn’hor ch’alzava i duo fulgenti lumi
Paula valier, ch'al furibondo Marte
Traria l'arme de man co bei costumi
Splende sua gloria in piu famose carte,
E fa stupir nel ciel i sacri numi
La donna altera, e ’l Bagattell’audace
Tenia, benchę l'altrui ingannar le spiace.
Matto
Magnanima, gentil, accorta, e santa
Mostras’ in l'opre sue stupende, e rare,
Nicolosa Cornera, de cui canta
Il sacro Apollo, e le sue Nymphe care
Non potria ingegno human referir quanta
Beltat’ in lei se scorgie, e virtu appare,
Hor perch’a tempo sa finger stultitia
Costei col Matto havea preso amicitia.