Inserito il 21 gennaio 2021
Pasquino (Anonimo), Gioco da Tarochi fatto in Conclavi, sec. XVI.
Per informazioni su questo sonetto si veda al saggio I Tarocchi in Letteratura I
Riguardo il personaggio di Pasquino, si legga il saggio Pasquino e i Tarocchi.
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Gioco da Tarochi fatto in Conclavi 1
Gioco da Tarochi fatto in Conclavi 2
Trascrizione del Sonetto e note tratte da:
Vittorio Cian, Gioviana. Di Paolo Giovio Poeta, fra Poeti, e di alcune Rime sconosciute del sec. XVI, in“Giornale Storico della Letteratura Italiana”, Volume XVII, Torino, Ermanno Loescher, 1891, pp. 338-339.
GIOCO DA TAROCHI FATTO IN CONCLAVI
Vinti dui Cardinai (1) senza rumore
Giocando agli tarocchi in una cella
Fė Fernese e mischiò e dè la stella
A puteo e juda a pisa traditore.
Al Camerlengo dette puoi l'amore,
Cichada, il sole: Vitello, il bagatello,
ATurnon temperanza; e puoi la bella
Imperatrice a Trento vene fore.
Al Cardinal Marsilio diè la morte
E a Moron la giustitia de Dio
E a Caraffa la Rota di fortuna.
Di Mantoa fu il Carro e dopo il forte
Imperator (2) Paciecho pocho pio,
Medici il matto e Chrispo hebbe la luna.
Udite la fortuna:
Capo di ferro che ogni duro sprezza
Gli viene per ventura la fortezza.
O dio nova bellezza! (3)
Carpi mentre che il papa haver si crede
Guardando la papessa in man si vede.
Mentre che ognuno vede
A l'Arache lo angelo fu dato
A Ferrara il diavolo scadenato,
La casa del danato
Fu dato a Cesi, poi a Monte polciano
Il mondo tondo tondo viene in mano.
Stava ognuno cheto e piano
Per veder pur a chi il papa tochava,
Ma finite le carte quello manchava.
Ognun si leva e brava
Contra Fernese che ha fatte le carte
Dicendo che egli usava fraude ed arte.
Fu mandato da parte
E tra lor fecen (4) questa legge nuova
Che papa sia colui che si ritrova.
Mentre ciascun si prova
Medici, Puteo e Carpi andando a spasso
Una carta trovorno, ma fu un asso.
(1) v. 1. Nel ms. si legge Cardinali, ma il verso eccederebbe d'una sillaba.
(2) v. 13. E non l'imperator, come si legge nel ms.
(3) v. 18. Così è scritto chiaramente, ma credo che, anche per riscontro al v. 15, la lezione vada corretta così: «Odi nova bellezza».
(4) v. 34. Nel ms. loro e feceno.
(5) v. 37. Anche qui ho corretto la lezione evidentemente erronea a spazo.
Avverto che i cardinali radunati nel Conclave del 1549 non furono ventidue, sibbene quarantanove, ma la ragione dell’inevitabile inesattezza di Pasquino va ricercata nella natura stessa del gioco dei tarocchi, nei quali i trionfi sono appunto 22, comprendendovi il Matto.