Testi inseriti 1l 27 novembre 2020.
In riferimento, si legga il paragrafo 'Bologna e i Tarocchini' al saggio I Tarocchi in Letteratura I
1. Per Far una Partida a Taruchein
Bologna, Biblioteca Universitaria, Ms. 3935 Caps C - carpetta con indicazione MSS C 22, p. 57.
Anonimo
Per Far una Partida a Taruchein
I Tudesch, i francis e i moscheuuesta
contra al re d’ Prussia is messen un di a Taulen
con al pinsir d’cavari un’acqua veta.
Lu, ch stem i Zugadur poch manch dun sin
al stos per far lu el cart lo so man dritta
e scartand à quel Rè, ch’iera più vsin
al fè un’arfidadura ch’en stà scritta.
Il ha la prosunzion d’andar inanz
e d’psrer apportar un marz a tutt al mond
a forza d’sti prussian belli elleganz.
Mò cazan a sminchionarn da cap a fond
Sgnour aleà en àbbadà al sou zuaz
Purtei vi tutt egl occh, e lassai però al Tond.
Per fare una partita a Tarocchino
I tedeschi, i francesi e i russi
Contro il Re di Prussia si misero un giorno a tavolino
Con l’idea di vincergli un’acquavite.
Lui che stima i giocatori poco meno che niente
Sta far fare le carte alla sua destra
E scartando a quel Re che era più vicino
Fece un rifiuto che non esiste.
Egli ha la presunzione d’andare avanti
E di potere dare marcio (1) a tutto il mondo
A forza di questi prussiani belli ed eleganti.
Ma cominciano a sminchiare (2) da capo a fondo
Signori alleati non guardate al suo brutto gioco
Portategli via tutti gli occhi, lasciate però il piatto (3) con la posta.
(1) Dare marcio, nel gioco dei tarocchini bolognesi marcio equivale a ‘cappotto’, cioè quando gli avversari non realizzano alcuna presa. Il termine è oggi utilizzato ancora dai giocatori anziani.
(2) Sminchiare, ‘giocare il trionfo più grande e proseguire con gli altri’ (dal gioco fiorentino delle minchiate). Questo termine è rimasto anche oggi nel dialetto bolognese a indicare un’azione ripetuta e molto decisa.
(3) Il piatto che conteneva la posta si chiamava Tondo o Tondino (Tond in dialetto bolognese).
2. Con li Trionfi e con le figure del Gioco Tarocchino in quest’Ordine disposti, si descrive poeticamente la forza d’Amore.
Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio. Ms. B 3949, carpetta 11, foglio tt.
Anonimo
Da veloci Destrieri Amor guidato
Sul suo Carro si Ruota, e ognor tradisce
Tempra Saette, ed ogni cuor ferisce
Morte il precede, e l’segue il Tempo alato.
Uomini e Donne, e a Giovinetti a lato
Il merto si bilancia, e i vecchi unisce
Alle Fanciulle, e infin ferire ardisce
Chi sul Trono commanda Coronato.
Pazzo è quei, che resistere si crede
Della Stella d’Amor al rio tenore
Tutto ama ciò che il Sol la Luna vede.
Dagli Indi a Mori (1) è onnipossente Amore
Il Cielo a lui, a lui l’Inferno cede
Nel Mondo, si può dar forza maggiore?
(1) Mori = riferimento alle figure dei Quattro Mori presenti nei Trionfi.
3. La Granda de Tarocchini che invita le Sfere Celesti Auree Ferree, e Sotterranee, al Trionfante Applauso Universale del Sig. Andrea Casale
Bologna, Biblioteca dell’Archiginnasio, ms. A. 1920, parte II, c. 1/3
Anonimo
L'Angelo con la Tromba risonante
Alli Rostri del Ciel chiama, e proclama
Col triplicato arringo a tutto il Mondo
Andrea Casale nobil Bolognese
Vive, et è vero, e non è putativo
A così gran Proclama ero assistente
Li Due Gran Luminari delle Sfere
Del destro corno l'indorato Sole
ed al sinistro l'argentata Luna
Non si tarochi più; ma ben trionfi
Si smenchino à favor del trionfante
La Stella in lui regnante al suo natale
Volendoli ricovrar sotto quel Tetto
Ov' egli nacque in bambolesca etade
fà si che ritrovandosi all'assedio
sotto il Forte d'Ostenda nella Fiandra
Vien fulminato da nemica mano
Con una traditrice archibugiata
Che nel sinistro braccio lo Saetta
Come restasse derelitto, e smorto
Creduto morto dalli suoi compagni
Chi lo raccolse, e chi lo medicasse
egli lo dica poicche non è morto
Il Diavolo cacciandoli la coda
Per far credule altrui della sua Morte
Tenta con artificio il Traditore
Far attestar le pie cerimonie
Che s'usano all'esequie de Mortali
Ei doppo un sesto lustro in man de' Turchi
Dalla congregazione del Riscatto
Vien riscattato, et è condotto à Roma
Per far vista pomposa al Campidoglio
Schierato in moltitudine de schiavi.
Col suo nome, cognome, grado, e patria
Benche dai gran disaggi, e patimenti
Incanutito, che rassembra il Vecchio
La sua fortuna ormai compassionata
Lo fà salire in alto sù la Rota
E a viva Forza delli suoi Contrarij
Per Giusta causa, e buon Temperamento
quasi in pomposo Carro trionfale
Lo riconduce nell'amata patria
Veduto da più cari amati Amici,
e dal maggior concorso popolare.
Con lieta fronte, e con verace Amore
Li Pontefici, e Giudici informati
Da mille da mille testimonj, segni e prove
L’han dichiarato per Andrea Casale
Personale effettivo, e verdadiero
non stimando li frivoli argomenti
Della parte avversaria un Bagattino
qui concludiamo una real Sentenza
È legge mirabile de Tarocchi
Nulla prender chi cerca far il Matto.
Applauso
L'Angelo, il Mondo, Sole, Luna e Stella,
Saetta, Diavol, Morte e Traditore,
Il Vecchio, Rota, Forza, Giusta e Tempra
Carro, Amor, quattro Papi col Bagatto
Unitamente in Roma con il Matto
Cantino con applauso universale
e viva, vivo in Vita, Andrea Casale