di Luciano Generali
Ho raccolto questa storiella nel 1980 da una testimonianza orale di Otello Lanzarini classe 1906 e Bazzanese Doc. Otello ricordava tutta la storiella mentre tanti suoi coetanei ne ricordavano l'esistenza o solo alcune frasi. Ritengo che questa sia databile alla metà del ‘800 (riferimento allo scudo romano e alla ruota romana rispettivamente moneta e tribunale dello Stato Pontificio di cui Bologna faceva parte). L'autore non conosceva del tutto il significato iconografico delle carte (Il getto d'acqua della Temperanza diventa, ad esempio, la bandoliera del carabiniere). Oggi questo racconto può sembrarci banale, ma occorre contestualizzarlo alla situazione di quel tempo: niente televisione, niente cinema, niente internet, niente giornali illustrati, pochi viaggi e corti. L'occhio vedeva sempre e solo il solito ambiente in cui uno viveva. Immaginate le sensazioni, le fantasie, le paure che potevano indurre queste figure così colorate, con immagini mai viste e misteriose. Se poi su queste immagini si narrava una storiella piccante e trasgressiva con finale drammatico...l'effetto doveva essere davvero forte. Morale: follia, morte, inferno, è il percorso e la fine di un giocatore libertino che osa avventurarsi in terre lontane e sconosciute. Meglio accontentarsi del duro, ma onesto lavoro al paesello. Moglie e buoi dei paesi tuoi.
L'Anzléin Strála
In dialetto bolognese occidentale
L'anzléin strála, d'åpp avàir vént dismellanovzàintutàntasèt scùd rumàn, al pinsé ed fèr al gìr dal mând. Nòt e dé, quatar nòt a pì e quàtar dé a cavàl, gira che te gira, l'arivé in Morea e al catè al so amìg gàmba stôrta che al l'invida a cà sô. Ste sô amig l'aveva quàtar surèl, al s'inamaura ed totti quàtar, al va sig a lèt, ónna par sira e d'åpp a nôv mis a nàss quàtar ragâzu. Al fradèl dal prinzipàssi, a vaddar stë lavurir, al corr a ciamèr i carabinîr; al finess dnanz a la giustézzia e al pasa såtta a la rôda rumàna: chèrta, panna e calamèr e quàtar giòdiz par giudichèr ......al ciapé tòtt sti an qué (cuntand tòtt i scartéin armès). L'andé in parsàun. Al dvinté mât, vèc, al muré e l'arivé al dièvel ch'al li purté vì.
L'Angelino Stella
Traduzione letterale in italiano
L'angelino stella, dopo aver vinto diecimilanovecentottantasette scudi romani, pensò di fare il giro del mondo. Notte e giorno, quattro notti a piedi e quattro giorni a cavallo, gira e rigira, arrivò in Morea e trovò il suo amico gamba storta che lo invita a casa sua. Questo suo amico aveva quattro sorelle, si innamora di tutte quattro, va a letto con loro, una per ogni sera, e dopo nove mesi nascono quattro bambini. Il fratello delle principesse, vedendo questo lavoro, corre a chiamare i carabinieri; finisce davanti alla giustizia e passa sotto alla ruota romana: carta, penna e calamaio e quattro giudici per giudicare........prese tutti questi anni (contando tutti gli scartini rimasti) Andò in prigione. Diventò matto, vecchio, morì e arrivò il diavolo che lo portò via.
L'Angelino Stella
Tra parentesi le carte del Tarocchino Bolognese di riferimento
L'angelino (L'Angelo) Stella (La Stella), dopo aver vinto diecimilanovecentottantasette (10,9,8,7 di denari) scudi romani (Asso di Denari), pensò di fare il giro del mondo (Il Mondo). Notte (La Luna) e giorno (Il Sole), quattro notti a piedi (4 Fanti) e quattro giorni a cavallo (4 Cavalli), gira e rigira, arrivò in Morea (4 Mori) e trovò il suo amico gambastorta (L'Appeso) che lo invita a casa sua (La Torre). Questo suo amico aveva quattro sorelle (4 Regine), si innamora (Gli Amanti) di tutte quattro, va a letto con loro (Il Carro), una per sera, e dopo nove mesi (n°. 9, La Forza) nascono quattro bambini (Il Begatto). Il fratello delle principesse, vedendo questo lavoro, corre a chiamare i carabinieri (La Temperanza); finisce davanti alla giustizia (La Giustizia) e passa sotto alla Ruota romana (La Ruota della Fortuna): carta (Asso di Spade), penna (Asso di Bastoni) e calamaio (Asso di Coppe) e quattro giudici per giudicare (4 Re)........prese tutti questi anni (contando i 16 scartini rimasti). Andò in prigione, diventò matto (Il Matto), vecchio (L' Eremita), morì (La Morte) e arrivò il diavolo (Il Diavolo) che lo portò via.
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