I Tarocchi in Letteratura

Le immagini degli Arcani Maggiori in prosa e poesia

 

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I TAROCCHI IN LETTERATURA

 
Le immagini degli Arcani Maggiori in prosa e poesia
 
 
 
Letteratura

 

 

 

Molti letterati italiani e stranieri, alcuni famosi, altri meno celebrati, hanno creato una tal mole di opere sui tarocchi da poter affermare di conoscere la storia di queste carte attraverso i loro scritti. Si tratta di autori che scrissero ciò che vedevano, ciò che udivano discutere, ciò che sperimentarono. 

 

Da tutto questo, ne deriva un affresco sugli usi e i costumi del XV secolo e sui sentimenti degli uomini verso il Ludus Triumphorum, con la mente rivolta su come vivere e interpretare le simbologie impresse su quelle carte e la loro finalità. Un atteggiamento che perdurò anche successivamente, quando, verso la fine del secolo, il nome di ‘Gioco dei Trionfi’ mutò in ‘Gioco dei Tarocchi’. Disquisizioni rese oggetto di scritti da ogni sorta di letteratura: simbolica, filosofica, dottrinale, encomiastica, satirica, comica e grottesca. 

 

Se esiste una letteratura che mette in luce il rapporto dei cortigiani con le carte dei tarocchi, ne esiste un’altra, meno famosa e per questo raramente indagata, ma che risulta fondamentale per comprendere le emotività degli uomini che frequentarono le taverne, da cui emerge una storia fatta di assassinamenti, tradimenti, spergiuri attorno ai tavoli da gioco. Una storia che diede il motivo, attraverso commedie che riflettevano quel mondo, di descrivere la vita quotidiana dei bassifondi, prostitute comprese collegando quest'ultime a ciascuna carta dei trionfi. 

 

L’Ariosto, il Tasso, Giordano Bruno, il Pulci, Pico della Mirandola, l’Aretino fino a Mozart, Casanova, Manzoni e Foscolo sono solo alcuni dei nomi di cui si parlerà che intrattennero con i tarocchi un rapporto talmente amicale da considerarli non solo una fonte di indagine e ispirazione, ma anche compagni indispensabili della loro vita. Riguardo il Manzoni, ad esempio, se è conosciuto che per i suoi Promessi Sposi egli si ispirò a una vicenda realmente accaduta nel Seicento, non è risaputo invece che i tarocchi svolsero nella storia seicentesca un ruolo di primaria importanza. 

 

Si parlerà di tarocchi utilizzati per trasmettere informazioni segrete, tarocchi lanciati contro i nemici, tarocchi per schernire i tarocchi, tarocchi per onorare le belle donne e tarocchi per deridere le brutte, tarocchi da cuocere a fuoco lento per curare le più diverse malattie e tanto altro ancora, il tutto narrato nei secoli attraverso commedie, sonetti, farse, satire, pasquinate e opere musicali. 

 

Un mondo straordinario, fatto di simboli, quelli impressi nelle carte dei Trionfi, ovvero gli arcani maggiori, protagonisti di ogni vicenda narrata. 

 
ANDREA VITALI

 

Andrea Vitali, storico medievalista, musicologo e regista, negli anni Ottanta ha inaugurato in Italia lo studio iconologico dei Trionfi (Arcani Maggiori) dei Tarocchi, per il quale è riconosciuto tra i massimi esperti al mondo.

 

In oltre quarant’anni di attività di ricerca è giunto alla completa decifrazione delle allegorie e simbologie degli antichi mazzi, approfondendo particolarmente la letteratura, l'antropologia, la religione, la filosofia e il gioco dei tarocchi dal XV al XIX secolo.

Le sue prime scoperte sull'iconologia degli Arcani Maggiori furono presentate nel 1987 in occasione dell’esposizione Le Carte di Corte. I Tarocchi. Gioco e Magia alla Corte degli Estensi, realizzata a Ferrara presso il Castello Estense e successivamente in occasione della mostra Tarocchi: Arte e Magia presentata al Museo Civico Archeologico di Bologna e al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma, esposizioni per le quali curò il progetto storico-scientifico e la selezione documentaria.  

 

Dopo la laurea in studi umanistici, il dottorato in musicologia medievale e il diploma in archivistica e paleografia, si è dedicato all’indagine dell’immaginario medievale, coniugando ricerca storica e direzione artistica. Dal 1980 ha ideato e diretto numerosi festival di cultura e spettacolo medievale, collaborando con grandi storici come Jacques Le Goff e Franco Cardini. Nel 1985 ha fondato Le Tarot, punto di riferimento italiano sullo studio dell’universo simbolico dei Tarocchi. Ha svolto attività di collaborazione scientifica e didattica per diverse università nonché attività di divulgazione, con la pubblicazione di libri e la produzione di oltre duecento saggi, riconosciuti da Umberto Eco come il riferimento più autorevole per lo studio dei simboli e delle allegorie degli Arcani Maggiori.

 

LA STRUTTURA DEL CORSO

 

Quattro lezioni in diretta (piattaforma Zoom) di 2 ore ciascuna per un totale di 8 ore di insegnamento. Lezioni a cadenza settimanale.

 

Il corso è rivolto a tutti coloro che per esigenze di studio, di professione o per semplice interesse personale intendono approfondire l’argomento. Non sono richieste competenze specifiche.

 

DATE E ORARI
 
Quattro incontri a cadenza settimanale. 
 
 
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